Comunicato Stampa | Associazione Culturale Russia Emilia-Romagna

L’ennesimo attacco della vicepresidente del Parlamento Europeo Giuseppina Picierno all’iniziativa di sabato 9 Novembre dedicata alla Resistenza del popolo di Pridnestrovie, è parte di un’offensiva generale praticata dall’apparato politico-mediatico dell’Unione Europea e della NATO contro la democrazia e i diritti costituzionalmente garantiti nel nostro Paese e nel resto dell’Europa. Constatiamo l’utilizzo improrio di termini quali “libertà” e “antifascismo” da parte di chi sostiene apertamente la giunta fascista (banderista) installatasi a Kiev con un golpe, che ha rovesciato un presidente democraticamente eletto nel 2010, soppresso l’opposizione politica e dichiarato guerra alle popolazioni del Donbass a partire dal 2014. Un Paese, l’Ucraina, con un presidente illegittimo, Vladimir Zelenskij, il quale ha sospeso le elezioni e, quindi, non ha alcun diritto a governare sul Paese ex-sovietico. 

La sig.ra Picierno dovrebbe, ad esempio, chiarire come mai, nelle ultime elezioni presidenziali della Repubblica di Moldavia e sul quesito referendario posto ai cittadini moldavi, i seggi elettorali presenti in Europa e Stati Uniti abbiano ribaltato l’esito sfavorevole al governo di Maia Sandu e all’UE, mentre sul territorio russo le autorità moldave non abbiano dato la possibilità di votare a centiaia di migliaia di moldavi ivi residenti. Gli evidenti brogli europeisti che hanno caratterizzato queste due consultazioni rappresentano il tentativo di soffocare la volontà popolare di rigettare l’adesione all’UE e i governi reazionari e bellicisti imposti dall’Occidente in Moldavia e in Ucraina. 

L’Associazione Culturale Russia Emilia-Romagna promuove i rapporti tra la nostra regione e la Federazione Russa nel rispetto delle Leggi dello Stato italiano e della Costituzione nata dalla Resistenza. Da sempre impegnata del preservare la memoria storica della guerra di liberazione, ha recentemente celebrato la memoria dei Partigiani caduti nella Battaglia di Casteldebole (Bologna).

Rigettiamo, quindi, qualsiasi tentativo di ribaltare la storia e distorcerne i termini, trasformando le vittime nei carnefici e i carnefici nelle vittime.

Bologna, 8 Novembre 2024