L’attacco terroristico diretto al Cremlino della scorsa notte, condotto con i droni (UAV), non è che l’ennesimo atto dimostrativo pianificato dalla giunta di Kiev, indirizzato agli Stati-patrocinanti dell’Europa Occidentale e degli Stati Uniti d’America. Il governo (illegittimo) ucraino deve mostrare a quest’ultimi di essere in grado di colpire a fondo nel territorio della Federazione Russa, in previsione della “temutissima” controffensiva promessa da Zelensky. Non si tratta infatti del primo attacco, purtroppo in Russia operano diverse squadre di sabotatori ucraini in grado di colpire infrastrutture , mentre i killer dell’Sbu uccidono esponenti di area patriottica impegnati nel sostegno al Donbass e diversi sono gli attacchi che hanno colpito gli oblast al confine con l’Ucraina. E’ veramente ridicolo l’atteggiamento tenuto dal Banderstadt, il quale nega qualsiasi coinvolgimento nell’attentato di ieri, mirante a colpire direttamente il Presidente della Federazione Russa. Le mire espansioniste del nazionalismo ucraino dalla Polonia al Caucaso, non sono di certo una novità, in una pubblicazione del 1939, lo studioso ucraino Euhen Onatskyi, includeva nelle sue frontiere etnografiche, anche i territori di Rostov e del Kuban, spingendosi sino a lambire il Mar Caspio.
Quale sarà la reazione russa all’azzardo ucraino? Dalle dichiarazioni di diversi esponenti politici traspare la volontà di reagire immediatamente, per assestare un colpo mortale all’amministrazione ucraina. Ovviamente, al di là dell’emotività iniziale, esistendo una dialettica interna che coinvolge più centri di potere, è chiaro che una decisione di portata elevata, non può non tenerne in considerazione. Ma la decisione finale spetta al Presidente Putin, il quale non è propriamente uno emotivo ed ogni sua contromossa è perfettamente calibrata.
Non saranno certo gli occidentali a salvare Kiev dal disastro politico, militare, economico e ambientale. Al di là della nuova “Cortina di Ferro” lo sanno tutti: Russi, cinesi, indiani, iraniani ecc. attendono solo il momento propizio per riportare l’Ucraina nell’alveo delle nazioni del mondo libero, contro l’Impero della Menzogna.
Luca Rossi
Presidente Associazione Culturale Russia Emilia-Romagna